Mina Settembre, la nuova fiction rai con Serena Rossi tratta dagli omonimi romanzi di Maurizio de Giovanni ci ha subito conquistati. Un dramedy tutto italiano, che ha mescolato nei primi due episodi di ieri situazioni e sentimenti a temi legati all’attualità e la cronaca, tessendo una trama perfettamente amalgamata con l’anima e le bellezze di Napoli.

La città appare bella, verace ma vera, lontana dalle patinate immagini, forse un po’ irreali, da cartolina, ma ben distante dalle atmosfere fosche e malavitose di Gomorra. Insomma Mina Settembre racconta Napoli, e lo ha fatto anche attraverso scorci che, sono sicuro, nei mesi a venire, quando il covid ci avrà finalmente dato una tregua, diventeranno spunto per nuovi tour della città.

E allora vediamo subito quali sono i luoghi visti in questa prima puntata.
Il cuore pulsante della fiction e della storia è il Rione Sanità, dove la protagonista, un’assistente sociale, ha il suo ambulatorio, proprio all’interno di uno degli edifici storici della città, Palazzo Sanfelice, a pochi passi dall’omologo architettonico e ben più famoso Palazzo dello Spagnuolo.

Partiamo dalla prima scena. L’appartamento in cui Mina vive con suo marito, che si trova proprio in Via dei Mille. Riconoscibilissimo sullo sfondo Palazzo Mannajuolo, famoso per la scala elicoidale, vista anche nel film di Ferzan Ozpetek, Napoli Velata.

(sullo sfondo il Ponte della Sanità)
Mina Settembre e il nuovo ginecologo dell’ambulatorio, interpretato da Giuseppe Zeno, passeggiano inoltre nel cuore del Rione Sanità, davanti alla cosiddetta Chiesa di San Vincenzo (chiamata anche Monacone).

L’amica di Mina Settembre, cui dà il volto Christiane Filangieri, è un avvocato, e non poteva che frequentare il Palazzo di Giustizia (il Tribunale) all’interno del Centro Direzionale di Napoli, così come il marito di Mina Settembre (Giorgio Pasotti), che in molte scene è ripreso proprio nel Centro Direzionale della città.

Le prime puntate, ambientate a ridosso delle festività natalizie, non potevano non contemplare la via storica dei presepi a Napoli, San Gregorio Armeno, dove Mina si reca a comprare dei pensierini, mentre passeggia anche per le strade di Piazza Borsa (in prossimità di Corso Umberto/Università Federico II).

Per spostarsi Mina prende i mezzi pubblici, e in particolare la Funicolare di Chiaia.


Nell’episodio in cui Mina va a casa della fidanzata del figlio della sua amica, si reca all’interno di Palazzo Doria D’Angri, edificio nobiliare che si trova all’inizio di Via Toledo. Dal balcone del piano nobile Garibaldi annunciò, il 7 settembre del 1860, l’annessione del Regno delle Due Sicilie a quello d’Italia.
Il locale dell’amica di Mina Settembre, dove si ritrovano le amiche, si trova in Via Bisignano. Si tratta in realtà di un vero bar che si chiama però Kitchen Ba-Bar, ed è nei pressi di Chiaia (baretti di San Pasquale).

Vi svelo una piccola curiosità: avete notato le opere all’interno de il locale, il bar dell’amica di Mina Settembre? Raffigurano donne e sirene opulente. Ma non si tratta di opere qualsiasi. Sono dello street-artist Alfonso De Angelis, in arte Trallallà, le cui opere potete osservarle anche nei pressi del Conservatorio di San Pietro a Majella ma anche in Via dei Tribunali. Trallallà raffigura l’icona della “ciaciona”, donna grassa, raffigurata sia sotto forma di donna, che sotto forma di sirena, ed è frequente dunque, imbattersi nei suoi poster nel centro storico della città.