
Federico Fellini, il regista che ci ha regalato il sogno italiano
Quello di Federico Fellini è uno di quei nomi che ci fa subito pensare a IL regista italiano per antonomasia. I suoi film, da La Dolce Vita a 8½, passando per Amarcord e La voce della luna hanno attraversato quasi mezzo secolo della storia del cinema italiano, diventando delle vere e proprie icone anche all’estero: famosissima, e citatissima, più di ogni altra pellicola, la scena in cui Silvia fa un bagno di notte nella Fontana di Trevi; iconico il ruolo della procace Gradisca che ha reso indimenticabile l’attrice Magali Noël; indimenticabile Marcello Mastronanni in 8½, regista in crisi immerso nel mondo delle donne che hanno ispirato i suoi film, che ispirò Rob Marshall nel 2009 a girare Nine, il seguito ideale che aveva stregato anche Broadway.

Federico Fellini oggi avrebbe compiuto cento anni, ed è giusto ricordare quel genio che continua ad ispirare la nostra cinematografia, ed ha contribuito alla creazione del mito di quel vivere italiano che ancor oggi, da Mangia Prega Ama a Sotto il sole della Toscana gli americani continuano a raccontare.

Sono dodici le nomination agli Oscar nel corso della sua carriera, quattro le vittorie come miglior film straniero per La strada, Le notti di Cabiria, 8½ e Amarcord, uno alla carriera nel 1993 consegnato dalle mani di altre due icone italiane, Sophia Loren e Marcello Mastroianni.
Ma Fellini ha anche vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes e il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia a metà degli anni ’80.

Un solo grande amore, quello con Giulietta Masina, che sarà sua compagna di vita e sua musa, dirigendola in film altrettanto iconici come Lo sceicco bianco, Giulietta degli Spiriti e Ginger e Fred.
Fellini ha creato un mondo onirico e fantastico, che ha saputo raccontare speranze e paure degli italiani, attraverso storie e ambientazioni spesso surreali.

Una mente così creativa che ha lasciato vuoti colmati dai tanti progetti che potevano essere e non sono stati, come il film Il viaggio di G. Mastorna, che Vincenzo Mollica ha definito “il film non realizzato più famoso del mondo”. Ripreso e interrotto più volte, il film fu completamente accantonato a causa di una profezia del sensitivo Gustav Rol, che predisse la morte del regista qualora avesse completato la pellicola. Trasformato in un progetto a fumetti in più puntate, nella prima stampa fu erroneamente inclusa la scritta “Fine”: un presagio per Fellini, che credeva fortemente nella magia e nell’esoterismo, e che decise così di abbandonare definitivamente il progetto.
Federico Fellini è stato un contemporaneo Dalì del cinema italiano che, con le sue pellicole, ha reso immortale il mito dell’Italia degli anni ’60: quella dei paparazzi e di Via Veneto, quella del Martini e di quella “dolce vita” che oggi è diventata il manifesto di un’epoca che non passerà mai.
Buon Compleanno, Federico!
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